Lettera 58 pubblicata il 23 settembre 2014

IL VENETO CON SAN PIO X

Sabato prossimo, 27 settembre 2014, alle ore 16:30, il Duomo di Castelfranco Veneto (TV) accoglierà una Santa Messa celebrata secondo la forma straordinaria del rito romano in onore di Papa san Pio X, che proprio in quel Duomo fu ordinato sacerdote. Il celebrante sarà Mons. Marco Agostini, cerimoniere pontificio originario del Veneto. L'avvocato Gobbi, promotore del Coordinamento Nazionale del Summorum Pontificum (CNSP) per il Veneto, ci presenta questa bella iniziativa.


Mons. Marco Agostini.



1) Avvocato Gobbi, lei è l'artefice della Messa che celebrerà Mons. Agostini, cerimoniere pontificio, sabato 27 settembre in onore di san Pio X, nel Duomo di Castelfranco Veneto: perché quest'iniziativa?


I santi sono degni di venerazione: ne abbiamo prova ogniqualvolta leggiamo una biografia di questi giganti della fede. L'agiografia, sebbene da molti abbandonata, è fonte continua di ravvedimento, di resipiscenza e quindi di grazia. Quanto sono attuali i santi! Nel Veneto in particolare, il popolo è ancora molto legato a questo grande Papa. Allo stesso modo, i cattolici legati al motu proprio Summorum Pontificum di S.S. Benedetto XVI.

In questo senso siamo molto lieti e riconoscenti a mons. Marco Agostini, cerimoniere pontificio, di aver accettato di celebrare la messa votiva in onore di San Pio X il giorno 27 settembre presso il Duomo di Castelfranco Veneto.


2) Perché Castelfranco Veneto?


Perchè a Castelfranco Veneto, il 18 settembre 1858, San Pio X ricevette il sacramento dell’ordine sacro dal vescovo di Treviso, Mons. Giovanni Antonio Farina, fondatore delle Suore Dorotee.

L'iniziativa nasce poi sulla scorta della giornata del 29 marzo u.s. quando a Verona (forse per la prima volta) i rappresentati dei Coetus del Triveneto che si rivolgono alla messa latino-gregoriana hanno potuto incontrarsi e conoscersi. Ne è scaturito un ampio dibattito, nel corso del quale è emerso il vivo desiderio di coltivare e sviluppare fraterni rapporti di collaborazione nella promozione e diffusione della liturgia tradizionale, avviando anche qualche iniziativa comune com'è, appunto la presente.


3) Lei è il promotore del CNSP per il Veneto: qual è la situazione della forma straordinaria nella regione?


Effettivamente lo sono per le Tre Venezie, in ogni caso, la partecipazione alla messa nella forma straordinaria è in questa parte di orbe cattolico in costante aumento. Sembrerà incredibile ma le persone più presenti e più attive sono i giovani. Ci si aspetterebbe che fossero gli anziani che già la frequentavano in gioventù ed invece no. A queste messe la media dell'età di coloro i quali vi assistono è di circa trent'anni. In questo torno di tempo sono rimasto davvero colpito dalla personalità e dalla preparazione di questi ragazzi: ho conosciuto giovani eruditissimi (magari studiando in una facoltà scientifica) in liturgia, teologia e musica sacra. Ma non solo. In ogni caso, ritornando alla sua domanda, la situazione è molto migliore di come lo fosse qualche anno fa sebbene il commissariamento dei Francescani dell'Immacolata non ci aiuti.

Non si può che essere ottimisti anche veduto il moltiplicarsi dei centri di messa. Papa Benedetto XVI ha contributo molto ad appianare le difficoltà che comunque, in taluni contesti rimangono.


4) Infine, una domande personale: da dove viene il suo legame personale con la liturgia tradizionale?


Provengo da una parrocchia affidata ai Carmelitani scalzi di Trieste. Ho stimato i frati per la loro grande fede e coerenza, tuttavia alla messa delle famiglie della domenica sono sempre rimasto colpito non tanto dalla banalità delle canzoni cantate con l'accompagnamento di chitarre crepitanti, quanto dalla percezione di una 'rarefazione del sacro'. Dal 1998 al 2000 studiando a Roma ho iniziato a frequentare la parrocchia dei Santi Gesù e Maria in via del Corso. Oggi come allora trovo nella Messa tridentina una vera e propria summa della fede cattolica.


Il duomo di Castelfranco Veneto dove fu ordinato sacerdote Giuseppe Sarto nel 1858.